Versione ebook di Readme.it powered by Softwarehouse.it InghilfrediCaunoscenza penosa e angosciosa
Caunoscenza penosa e angosciosaas[s]ai se[i] pių che morte naturaleal mio parire;fus[s]i gioiosa tanto e amorosacum cui tu gissimai sentiria malesenza fallire;seria gaio e giocondoaver[i]a gioi e tutta beninanzanulla giā mai vedria contar lianza[ c'a la sua fosse ] a pare in onne loco.Li qual deriano honor[e] mantener[e]e fermi stare in alto paragioson pių sfallenti;regensi in servitute per avereauro e argento e non gentil coragiod'esser piacenti.Grandeza si consuma;l'erbe derian granire e non fiorirenč arbori foglire- nč fare fruttoveder lo male pių che 'l ben saglire.Non pare di barnagio i[n] nulla parteche si peni gradirenč avanzareperō cordoglio;ciascuno 'n tal mistieri si compartelo meo cor parte vedendo regnarefolli' ed orgoglio.Risguardando m'am[m]iro:donne e donzelle vegio di gran diresenza sostegno tornare nientesė malamente gentileza spare.Non deveria lucer lunanč stellede[v]ria lo sol freddare e non calirel'aigue turbarenč mai auselli posare in ramellegiachiti a terra tristar e languirepių non vernare.Contasi mal per megliovedesi il pegio tuttora avanzareper contra fare - vince malenanza;č l'onoranza - natural perita.Cavalier non cognosco da mercierinč gentildonna da altra burgesepeno soventenč bon donzello da altro lainieri;non č leanza ver[a]cio č paleseveracemente.Dico lo meo parventeper exempli: chiara ven l'aire scuralo vil ausel sovrasaglie il falconepres'ā leon natura di taupino.
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